Svadisthana
è il nostro secondo Cakra, la sua etimologia in sanscrito è “dolcezza”, in
alcune discipline è anche noto con il termine giapponese “Hara” che significa “pancia-addome”, luogo appunto dove
è situato questo centro energetico.
Svadisthana
è la trasformazione dell’energia di Muladhara.
La
sua piena attività e la sua strutturazione iniziano in un’età che va dagli 8 ai
14 anni quando ormai per l’individuo è
chiara e definita la soddisfazione dei bisogni primari.
È il
Cakra dove gli impulsi sessuali primitivi diventano desiderio di vivere
attivamente la sessualità, dove la creatività sboccia, diventa fantasia e si
prepara a trasformarsi nel bisogno di procreazione.
Con
Svadisthana non si pensa più soltanto all’istinto di sopravvivenza ma anche
alla conservazione della specie.
È un
cakra in cui circolano energie di natura materiale, appena più sottili di
quelle presenti in Muladhara.
Si
“abbandonano” gli istinti di provvedere
alle necessità primarie per iniziare a trovare soddisfazioni personali.
Svadisthana
è in perenne movimento, teso al rinnovamento, alla rigenerazione, alla
proiezione, alla gioia, al piacere sotto qualsiasi forma. Dato che questi
impulsi, però, non sono sempre ben accetti dalle regole della società, lo
sviluppo creativo, gioioso, “goloso” della vita in tutte le sue espressioni può
essere inibito dai giudizi.
Particolare
importanza riveste l’argomento “sessualità”, che nel contesto occidentale è
fonte di giudizi morali spesso pesanti ma che nel momento di strutturazione di
Svadisthana è il canale privilegiato per esprimere la creatività.
Poiché
nell’infanzia e nell’adolescenza, dopo aver soddisfatto le necessità primarie,
il bisogno più importante del bambino è quello del’accettazione da parte dei
genitori, un’educazione che inibisca, bollandoli come negativi, la sessualità e
più in generale, la ricerca del piacere sotto ogni sua forma, è causa di
squilibrio dell’attività di Svadisthana, il cui demone prende il nome di Colpa.
Il
monito che recita “prima il dovere e dopo il piacere” fa si che il rapporto con
la sessualità diventi problematico e generi sensi di colpa ogni volta in cui un
naturale impulso ci spinge a ricercare una gratificazione personale.
Oltre
ai giudizi morali sulla sessualità e ai tabù che questi comportano, altre cause
di squilibrio di Svadisthana possono essere rapporti familiari fondati sulla
freddezza, sul distacco, sul rigore e, di conseguenza, la mancanza di contatto
fisico, di coccole, di carezze e di allegria.
I
principali sintomi di squilibrio di Svadisthana sono:
-
Problemi
nelle relazioni con il sesso opposto.
-
Sensi
di colpa riguardo alla sessualità vissuta come “peccaminosa”.
-
Eccesso
di fantasie sessuali (che possono sfociare in perversioni).
-
Repressione
ossessiva degli impulsi sessuali.
-
Iperattività
sessuale inappagante e conseguente ricerca di sempre nuovi partner.
-
Identificazione
del sesso come unica forma di espressione.
-
Ricerca
del sesso facile per riempire il vuoto interiore.
-
Frigidità-impotenza.
-
Sensi
di colpa in qualsiasi situazione della vita.
-
Incapacità
a dire dei “no”.
-
Rigidità
del corpo e dei comportamenti.
-
Paura
dei cambiamenti.
-
Possessività
nei rapporti.
-
Apatia.
-
Tendenza
alla manipolazione.
-
Instabilità
emotiva.
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